Bromelit - Ellimann

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I NOSTRI INTEGRATORI
Integratore alimentare a base di Citrato di potassio e di magnesio, phillantus , uva ursina, bromelina  

Indicazioni
Coadiuvante ai trattamenti della calcolosi urinaria e delle forme di deposito di calcio nella prostata (calcificazioni prostatiche)

Prezzo in farmacia
Euro 19,90

Prezzo on line
Euro 18,00

Azienda Distributrice
Ellimann s.r.l.
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Informazione per i signori farmacisti
Distributori
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Che cosa è BROMELIT ?

Bromelit è un potente integratore nato per coadiuvare i trattamenti della calcolosi urinaria e delle calcificazioni prostatiche. Nel bromelit  a dosaggi studiati si ritrovano

CITRATI DI POTASSIO E DI MAGNESIO
Contenuto del profotto :  Magnesio citrato tribasico anidro ( 800 mg / bustina ) -  Potassio citrato tribasico monoidrato ( 800 mg / bustina )

Negli ultimi decenni  i sali alcalini sono diventati il trattamento più comune nei pazienti con litiasi calcica ricorrente, essendo dimostrato che  il citrato alcalino, aumentando il pH urinario, diminuisce la formazione di cristalli di ossalato di calcio. I sali più comunemente usati , quelli contenuti nel prodotto Litores,  sono citrato di potassio ed il citrato di magnesio . Si ricorda al lettore che nel 1984 la "Federal Drug Administration " americana ha approvato l'uso del citrato di potassio e di magnesio nella prevenzione della calcolosi calcica e nella calcolosi da acido urico. I sali alcalini contenuti nel Litores in dose ottimale sono utili ad integrare una dieta povera di valenze alcaline (frutta e verdura) o compensare una dieta con elevato apporto di proteine o grassi che determinano  un eccessivo carico acido per l'organismo. É infatti da ricordare che il citrato presente nelle urine rappresenta una delle più importanti difese contro la formazione dei calcoli urinari, tanto e’ che viene considerato come “ inibitore naturale della cristallizzazione “  .Il lettore si chiederà il motivo per cui i  citrati abbiano un ruolo cosi’ fondamentale nella prevenzione della litiasi renale . Utilizzando parole semplici possiamo dire che che questi favoriscono la formazione nell'urina di complessi solubili con il calcio. Questi determinano  una riduzione della concentrazione degli ioni calcio e della saturazione urinaria dell'ossalato di calcio(CaOx) e del fosfato di calcio(CaP). In aggiunta a questo i citrati sono elementi capaci di inibire la cristallizzazione ,la crescita e l’aggregazione dei sali litogeni che costituiscono il calcolo disciolti nell'urina. Si osservano varie fasi di formazione del calcolo ed in queste fasi l’azione inibitoria dei citrati e’ altrettanto valida . Si parte dalla formazione iniziale del calcolo ovvero quella di nucleazione, cioè di formazione del nucleo, per arrivare alla fase di  “ aggregazione “ , ovvero la crescita del calcolo per progressiva apposizione di ossalato e di calcio o di fosfato di calcio. In conclusione l’associazione in un unico prodotto di Sali alcalini e del Fillanto ( Phyllantus Niruri ) si concretizza in tre azioni sinergiche :
1 In primis vengono aumentati ,soprattutto nei casi di  carenza alimentare, i livelli di citrato e di magnesio utili ad inibire la cristallizzazione del calcolo
2 In secondo luogo viene a correggersi la anomalia di iperacidità del pH urinario , rendendo possibile le prevenzione sia dei calcoli contenenti calcio sia quelli composti da acido urico
3 In terzo luogo non va dimenticata l’azione reintegratrice di Sali minerali utili per svariate funzioni dell’organismo

FILLANTO
Contenuto nel prodotto  Fillanto es tit 15% tannini - 150 mg/ bustina
Il fillanto ( Phyllantus niruri )  è una pianta erbacea selvatica che cresce perennemente (fino a un’altezza di 2 piedi, circa 60 cm) e produce diversi fiori gialli.  Appartiene al genere dell’euforbia, che include più di 1600 dissimilari specie di piante erbacee, arbusti e alberi a bassa dimensione. Gli steli di alcune specie di questo genere sono appiattiti simili a foglie, mentre ce ne sono diversi altri che hanno decidui germogli che producono foglie più piccole del normale che crescono alternativamente sugli steli. Non sorprenderà il lettore sapere che già nel passato Il Phyllantus niruri , che cresce prevalentemente nelle foreste pluviali della Amazzonia , venisse utilizzato da alcune popolazioni indigene nel trattamento dei calcoli renali. Quindi già dal passato veniva riscontrato un importante aiuto per la prevenzione dei calcoli stessi e per la regolarizzazione del  tasso degli acidi urici contrastando l'iperuricemia e la gotta: periodiche assunzioni dell'estratto di questa pianta sono consigliate soprattutto se si assumono acque ricche di sali minerali, nel caso di reni affaticati, e comunque in caso di apparato urinario delicato. Il Fillanto,  noto anche con il nome peruviano Chanca Piedra, che significa "pianta spacca pietre",  è utilizzato come diuretico e  come disinfettante del tratto urinario. I suoi principi attivi ( alcaloidi , glicosidi, flavonoidi)  che si trovano nel gambo e nella radice della pianta  dotano il Fillanto della sua piu’ importante caratteristica : esso contrasta la litiasi, ossia la formazione e l'aggregazione dei calcoli renali e biliari, accrescendo la solubilità dei sali alcalini e aiutando a mantenere basso il tasso batterico del tratto urogenitale. Favorisce inoltre l'espulsione dei calcoli e della renella (o "sabbia renale") ed ha proprietà antispasmodiche e decongestionanti. Questo accade  in virtu’ della sua azione regolatoria sull’ apparato urinario ,producendo un rilassamento della muscolatura urinaria  ,un aumento della diuresi , agendo quindi come “ facilitatore “ delle condizioni che portano alla disgregazione dei calcoli renali.Anche chi non soffre abitualmente di calcolosi renale può trovare in questa erba un'ottimo aiuto per mantenere sano l'apparato urogenitale. Il Fillanto può essere assunto anche durante crisi acute di coliche, o di gotta. Questa erba ha inoltre un'attività rilassante sulla muscolatura liscia del tratto urogenitale, in particolare della prostata, determinando una riduzione del dolore che contraddistingue le prostatiti croniche: possiede un'attività antispasmodica accentuata, che permette di ridurre gli spasmi notturni che partono dalla zona del perineo, molto dolorosi ed acuti. L'estratto di Fillanto è inoltre impiegato come protettivo delle cellule epatiche, utile nei casi di steatosi epatica o epatiti di vecchia data. Si è riscontrata anche un'attività utile contro l'ipertensione e i livelli alterati di colesterolo. Occasionalmente, il Phyllanthus Niruri è anche consigliato per curare infezioni batteriche, incluse prostatite (infiammazione della ghiandola prostatica), cistite (infiammazione della vescica urinaria), e malattie veneree(disturbi originati dal rapporto sessuale), oltre a infezioni del tratto urinario. Sull'origine del nome con cui viene alternativamente chiamato il Fillanto, ovvero “ spaccapietre “ ci sono pareri discordanti . Taluni affermano che questo nome sia dovuto alle forti radici delle piante, che “ spaccano le pietre “, altri dicono che il suo nome sarebbe dovuto invece alle sue doti di combattere la calcolosi e la renella, quindi “ spaccatore di pietre “ all’interno dei reni o della cistifellea.  Il fillanto (Phyllanthus Niruri) ha una lunga storia nei sistemi della medicina a base d’erbe da una parte all’altra del  mondo. L’intera pianta erbacea oltre alle sue  parti aeree sono usate in diversi farmaci, soprattutto biliari (riguardanti il dotto biliare) e urinari . Alcuni esempi dell’uso curativo del fillanto includono cistifellea, calcoli renali ,raffreddori, epatite, influenza, tubercolosi, oltre a alcune differenti infezioni virali.

BROMELINA
Contenuto del prodotto : Bromelina 2500 GDU / g - 200 mg/bustina
La bromelina e’ un enzima proveniente dal succo dell’ananas. Usata come coadiuvante  nella regressione della infiammazione prostatica .Studi in vivo dimostrano l’efficacia anche antiedemigena per la riduzione dell’essudato infiammatorio .Sotto il termine Bromelina si intendono due enzimi proteolitici ( cioe’ proteine in grado di degradare altre proteine)localizzati rispettivamente nel frutto e nel gambo . La prima forma di bromelina ad esser individuata fu la bromelina tratta dal frutto di ananas , caratterizzata grazie a studi sul suo utilizzo nella medicina popolare. La bromelina del gambo fu individuata successivamente ed , essendo molto concentrata e di piu’ facile estrazione , e’ quelle utilizzata oggi in campo industriale farmaceutico.   IL suo utilizzo fondamentale in ambito urologico e’ come anti-infiammatorio risultando particolarmente efficace nelle infiammazioni localizzate specialmente in presenza di edema ( come le prostatiti ). In generale , risulta particolarmente efficace nel trattamento degli stati infiammatori dei tessuti molli associati a trauma, nelle infiammazioni localizzate (specialmente in presenza di edema), e nelle reazioni tissutali postoperatorie. Nell’uso come antiinfiammatorio, si utilizza in dose da 40 U.I. da due a sei volte al giorno, sebbene sia stata sperimentata a dosaggi ampiamente superiori senza effetti collaterali degni di nota, salvo lievi disturbi gastrointestinali e rare reazioni di ipersensibilità.  La sicurezza dell’impiego della bromelina rispetto ad altri farmaci antiinfiammatori deriva dalla differenza nel suo meccanismo di azione: infatti, laddove i classici FANS inibiscono la cicloossigenasi, bloccando la sintesi di prostaglandine, la Bromelina “dirotta” tale sintesi, incrementando la produzione di prostaglandine ad attività antiinfiammatoria a discapito di quelle ad attività pro-infiammatoria, in tal modo evitando il danno gastrointestinale tipico dei FANS. Ha inoltre azione antitrombotica, un’attività ipotensiva e la capacità di solubilizzare le placche arterosclerotiche cosi’ come e’ nota  la sua capacità sinergica nelle terapie antibiotica ed antitumorale. Per uso topico si sfrutta l’azione cheratolitica e di “pulizia” dei lembi di pelle morta in prossimità di ulcere ed ustioni.Sono previsti utilizzi collaterali  della Bromelina che sfruttano la sua proprietà antidiarroica, tramite inattivazione (temporanea) dei recettori intestinali delle tossine batteriche. , spesso in associazione con estratti pancreatici .

UVA URSINA
Contenuta nel prodotto : Uva Ursina es tit Arbutina 20% - 50 mg/bustina
L'uva ursina (Nome scientifico Arctostaphylos uva-ursi della famiglia delle Ericaceae) detiene lo scettro del più utile rimedio naturale contro la cistite e le infezioni urinarie in genere. Esercita una azione antiinfiammatoria  per inibizione dell’enzima fosfolipasi, ha azione diuretica ed antibatterica grazie alla presenza dell’idrochinone. Coadiuva i processi di guarigione nelle infiammazione prostatiche alla base della ipertrofia prostatica o delle prostatiti acute . L'uva ursina è diffusa nel nord Europa, Asia e nord America; cresce bene anche nell'Italia del Nord e del Centro, in prevalenza sulle Alpi e sugli Appennini. Si presenta come un piccolo arbusto sempreverde a rami striscianti, con foglie coriacee di color verde scuro; i frutti sono bacche globose, rosse, contenenti una polpa acida e farinosa non commestibile. Il nome uva ursina deriva dal latino uva ursi, poiché gli orsi sono ghiotti dei suoi frutti. I principali componenti dell'uva ursina sono i glucosidi fenolici (5-15%), rappresentati per il 6-10% da arbutina e metilarbutina, i cui agliconi (parte non zuccherina) sono costituiti da molecole di idrochinone e metilidrochinone.I batteri presenti nella vescica hanno la capacità di deconiugare l'idrochinone dal glucuronide; il principio attivo può quindi svolgere la sua azione antimicrobica, che in vitro si è rivelata utile contro numerosi ceppi batterici comunemente responsabili di infezioni del tratto urogenitale.L'uva ursina può essere quindi considerata un  antisettico assai attivo da utilizzare ogni qualvolta vi sia una infiammazione o infezione a livello delle vie urinarie, in quanto è in grado di determinare un'azione antibatterica , antinfiammatoria e calmante lo stimolo continuo della minzione o il dolore. Può essere prescritta in caso di prostatite, cistite acuta e cronica, nell'uretrite, nella colobacillosi. Tra i vari principi attivi che caratterizzano l'uva ursina, i glucosidi fenolici  determinano l'azione antibatterica, in quanto rilasciano l’idrochinone, la sostanza che effettivamente elimina i microbi. Quest'ultimo processo è favorito dall'alcalinità delle urine cioè quando le urine sono meno acide.

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